Articolo tratto da “Contact Lenses for Presbyopia” di B. Gurnani, K. Kaur.
A cura di Rossotto Marco
Tempo di lettura: 7 min
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Nel numero di questo mese viene proposta la traduzione parziale del libro online ‘StatPearls’ presente all’interno del sito web ‘National Library of Medicine’. In particolare merita l’approfondimento il capitolo dedicato all’applicazione delle lenti a contatto multifocali, tema che copre un vasto e diversificato campo della contattologia, in cui può essere spesso complicato orientarsi e determinare quale tipo di geometria, applicazione o tecnica sia più adatta alle esigenze del soggetto in esame.
Gli autori riservano un'ampia sezione del capitolo all'insorgenza della presbiopia. Nell'articolo che segue, verranno esclusivamente mantenute le parti che risultano essenziali per la comprensione e la descrizione delle tecniche e delle tipologie applicative. Inoltre, gli autori presentano un interessante approccio alla procedura applicativa su cui vale la pena soffermarsi.
In questa trattazione, mettiamo in primo piano i vari tipi di lenti a contatto per la correzione della presbiopia, esaminando le loro applicazioni, restrizioni, tecniche, eventuali complicazioni e l'importanza clinica associata a queste lenti.
PRO nella compensazione della presbiopia con LAC
Esigenze visive del paziente
Esigenze professionali
Binocularità
Stereopsi
Presbiopia
Vivere in un ambiente senza occhiali
Costo degli occhiali
CONTRO
Insufficienza del film lacrimale o secchezza oculare
Disturbi della superficie oculare
Ptosi
Retrazione palpebrale
Palpebre lasse
Elevazione della palpebra inferiore
Anestesia corneale
Ritardo palpebrale
Sindrome di Sjogren
Sindrome di Stevens-Johnson
Allergia al contenuto della soluzione per lenti a contatto
Dimensione della pupilla
Pazienti scarsamente motivati
Lenti a contatto disponibili per la compensazione della presbiopia
Lenti a contatto a visione simultanea
L’immagine entra all’interno del sistema ottico contemporaneamente nella zona deputata alla visione per lontano, intermedio e vicino. Queste lenti forniscono simultaneamente la visione da lontano e da vicino e non dipendono dal movimento della lente a contatto. Per lontano o per vicino un'immagine viene ‘selezionata’ dal cervello e l'altra viene ‘scartata’. Le zone di correzione per lontano e per vicino sono poste davanti alla pupilla. Queste possono essere ulteriormente suddivise come segue:
A - Concentriche
B - Asferica
C - Diffrattiva
Vantaggi
Queste lenti possono essere realizzate come RGP e LAC morbide. La pupilla riceve una compensazione simultanea della visione da vicino e da lontano: più grande è la pupilla, migliore è l'alternanza delle geometrie. Sono più confortevoli delle lenti segmentate.
Svantaggi
Queste lenti non sono adatte alle basse illuminazioni e riducono l'acuità visiva e la sensibilità al contrasto. L’applicazione di queste lenti dipende dalle ridotte dimensioni pupillari, compromettono la visione intermedia e creano difficoltà nella sovrarefrazione. Non sono disponibili LAC toriche con questo tipo di geometria, e in alcuni casi si verificano problemi di ghosting o visione doppia. Queste lenti soffrono di aberrazione cromatica. La visione simultanea pone talvolta difficoltà di adattamento e può richiedere settimane o mesi per l'adattamento. Queste lenti sono difficili da progettare e richiedono una maggiore precisione, sono costituite da materiali a basso Dk e devono essere ben centrate per funzionare correttamente. Inoltre hanno una zona ottica ridotta di 5 mm.
A - Lenti concentriche a visione simultanea
Queste lenti presentano una netta distinzione tra poteri per lontano e per vicino. Possono presentare una geometria a centro lontano o centro vicino. Le zone possono essere situate sulla superficie anteriore o posteriore, ma sono progettate principalmente sulla superficie anteriore. Il diametro della zona ottica può essere compresa tra 3 e 4 mm e il funzionamento della lente è influenzato principalmente dalle dimensioni della pupilla.
B - Lenti asferiche bifocali a visione simultanea
Si tratta di un tipo di lente a contatto ‘progressiva’ in cui la curvatura della superficie anteriore e posteriore viene modificata per consentire la visione simultanea da lontano e da vicino. Le zone di progressione possono essere realizzate sia sulla superficie anteriore che su quella posteriore. Esistono geometrie centro lontano (C-D) e centro vicino (C-N).
La superficie asferica posteriore consente la visione per lontano, mentre la superficie asferica anteriore consente la compensazione per vicino. Il potere di queste lenti aumenta o diminuisce in modo uniforme. Queste lenti non sono vere e proprie lenti bifocali; migliorano la profondità di campo della retina associata al campo visivo per vicino del soggetto. Queste lenti forniscono anche un approccio al meccanismo della monovisione modificata.
C - Lenti diffrattive
Queste lenti presentano anelli concentrici, come nei prismi di Fresnel, sono costituite da più zone di dimensioni crescenti disposte concentricamente. Sono le più indicate per le miopie moderate. La dimensione della pupilla ha un effetto minimo o nullo sulle prestazioni della lente. Sono lenti di buona qualità, più facili da applicare. Queste lenti offrono una scarsa acuità visiva in condizioni di scarsa illuminazione ambientale e la guida notturna potrebbe risultare poco confortevole.
Bifocali
Queste lenti hanno due porzioni con potere diverso. Sono disponibili in varie geometrie. L'applicazione delle lenti bifocali si basa sul principio della traslazione o della segmentazione.
Lenti a contatto bifocali alternate o traslative
Anche in questo caso, queste lenti possono essere RGP o morbide e hanno un segmento destinato alla visione per vicino situato lontano dal centro ottico della LAC. I portatori di queste lenti devono guardare attraverso la zona superiore della lente stessa per lontano e nella zona inferiore per vicino, poiché hanno sezioni alternate (da cui prende il nome la geometria della LAC multifocale).
Considerazioni sull'applicazione delle lenti bifocali alternate
Vengono valutate e considerate le dimensioni, la forma e l'altezza del segmento per vicino al di sopra del bordo inferiore della lente. Lo spessore del bordo inferiore della lente, il peso del prisma di stabilizzazione, lo spessore del meridiano verticale e la stabilità della lente sono altri fattori da considerare al fine di un’applicazione vincente.
Vantaggi
Queste lenti sono ideali per i portatori che necessitano di una maggiore addizione per vicino, per coloro che hanno bisogno di una migliore stereopsi sia per lontano che per vicino, per coloro che hanno una minore tolleranza alla sfocatura e per coloro che hanno fallito la prova delle lenti a contatto a visione simultanea.
Svantaggi
La posizione della testa, l'atteggiamento del paziente e il movimento possono richiedere un cambiamento delle abitudini per il paziente. Esiste un problema legato al salto d'immagine. Il cambiamento traslazionale e la ri-centratura devono essere rapidi. Un movimento traslazionale non ideale può comportare una riduzione dell'acuità visiva.
Monovisione
La monovisione è una tecnica che prevede la correzione di un occhio per lontano e di un altro per vicino. Questa tecnica si fonda sul concetto che il sistema visivo può adattarsi riducendo la messa a fuoco dell'immagine centrale, consentendo così una visione chiara dell'oggetto desiderato. In questa tecnica di adattamento si verifica una certa alterazione della binocularità.
Linee guida per l'applicazione
Il primo passo è identificare l'occhio dominante
Correggere l'acuità visiva massima da lontano e correggere l'astigmatismo superiore a 0,75D
La lente deve essere sospesa se non è accettata dal soggetto
La correzione dovrebbe iniziare con la lente meno positiva che fornisce una visione chiara e confortevole per vicino
I pre-presbiti hanno difficoltà con questo tipo di applicazione se la differenza tra gli occhi è di entità ridotta
I pazienti più anziani hanno difficoltà se l'addizione è molto alta
Monovisione modificata
In questa tecnica, si applica su un occhio la correzione per la visione a distanza e sull’ altro occhio viene aggiunto con una lente multifocale. Con questo tipo di applicazione si migliora la binocularità. Questa tecnica è anche più utile nei pazienti altamente sensibili alla visione da lontano.
Vantaggi
Sono lenti semplici da applicare
Il tasso di successo della monovisione è di circa il 73%.
Il costo è simile a quello delle lenti a visione simultanea
Tipo di correzione adatto agli utenti occasionali
Queste lenti vengono accettate o rifiutate in tempi brevi
Svantaggi
Riduzione della stereoacuità, sensibilità al contrasto e dell'acuità da lontano
Perdita di chiarezza per l'acuità visiva a distanza intermedia
Riduzione della velocità di lavoro da vicino
Non sono un'opzione adatta per i pazienti ambliopi e con deficit della visione binoculare
Queste lenti possono causare problemi di visione notturna
PREPARAZIONE ALL’APPLICAZIONE
L'acuità visiva ad alto e basso contrasto in unità logMar è il metodo standard per valutare le prestazioni visive cliniche. Considerare le bifocali a visione simultanea nei soggetti con pupille piccole e, nei pazienti con pupille grandi, scegliere le LAC a traslazione.
È necessario eseguire un esame dettagliato del segmento anteriore e posteriore per escludere qualsiasi patologia oculare che possa ostacolare l'applicazione delle lenti a contatto, eventualmente con il supporto e l’appoggio di una figura medica.
Strategia di applicazione in base al grado di presbiopia
Proposta di distribuzione diottrica dell’addizione per l’occhio Dominante e Non-Dominante
Nelle lenti a contatto multifocali, entrambi i fuochi (per lontano e per vicino) si formano contemporaneamente, quindi la lente non deve spostarsi. Le geometrie delle lenti sono inoltre assialmente simmetriche, quindi la rotazione assiale non rappresenta un problema. L'applicazione delle lenti a contatto può essere ricordata con l'acronimo RISONS.
R- Refraction
I- Initial trial of lenses depending on the refraction and fitting number
S- Setting time of a minimum of 15 to 20 minutes
O- Overrefraction, if needed
N- Near assessment
S- Send away after a trial
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R- Refrazione
I- Prova iniziale delle lenti in base alla refrazione e al numero di applicazioni
S- Tempo di applicazione di prova di almeno 15-20 minuti.
O- Sovrarefrazione, se necessaria
N- Valutazione per vicino
S- Congedare il soggetto dopo la prova
Il portatore deve essere sottoposto a una valutazione della visione binoculare. Il soggetto deve sottoporsi alla prova delle LAC per un periodo di tempo prolungato in modo che riesca a valutare e simulare un porto quotidiano della LAC. Deve essere mantenuto l'equilibrio tra visione da vicino e da lontano. È necessario prevedere un tempo di adattamento adeguato affinché il paziente abbia una performance visiva eccellente. I pazienti devono essere sottoposti a un attento screening.
Il paziente deve avere aspettative realistiche prima di iniziare un'applicazione di prova. Il successo dipende dalla comprensione delle esigenze del paziente, dall'utilizzo di un'ampia gamma di opzioni di applicazione delle lenti a contatto, dalla comprensione e dall'ascolto del feedback del paziente e dall'entusiasmo del contattologo.
Come detto precedentemente questo è uno stralcio dell’articolo originale, si consiglia pertanto una lettura completa dello stesso recandosi al seguente link.
Quella sopra descritta è la raccolta delle geometrie e delle tecniche applicative esposte dagli autori Bharat Gurnani e Kirandeep Kaur, si consiglia pertanto una lettura consapevole, al fine di conoscere in maniera critica nuove e diversi spunti per arricchire l’offerta applicativa del contattologo.
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