Contattologia

QUESTIONARIO: DISAGIO LAC MORBIDE

Documento 1

Questionario_merged.pdf

N.B.: Il documento presenta due pagine. La prima pagina è destinata al soggetto esaminato, la seconda pagina invece è destinata all'esaminatore in quanto presenta il punteggio relativo ad ogni domanda. Il Team del BOOM ha deciso di distinguere i due fogli in modo che il punteggio relativo ad ogni domanda non influisca sulla riuscita del test.

N.B.: Per scaricare il documento cliccare sul quadrato in alto a destra 'Apri in una nuova finestra' (nell'anteprima del documento) e scaricare il PDF.

In questo numero del BOOM, viene proposto il questionario sul discomfort legato all’utilizzo di lenti a contatto morbide. Attraverso la somministrazione del questionario sarà possibile ricavare l’indice di discomfort che permetterà all’esaminatore di individuare se il/i problema/i riportati dal soggetto esaminato fanno sì che questi sia un soggetto sintomatico o asintomatico. Il fatto che il soggetto esaminato possa risultare sintomatico indica la necessità da parte del professionista ottico e optometrista di indagare ulteriormente sulle cause di questo discomfort e sull’eventuale sospensione o sostituzione della Lac in uso. Il questionario è tratto da “Design of a questionnaire for detecting contact lens discomfort: the Contact Lens Discomfort Index” di Arroyo et al. (2021).

I questionari possono fornire informazioni uniche sullo stato di una condizione di disagio e/o discomfort dal punto di vista del soggetto esaminato.

L'obiettivo di questo studio era di progettare un nuovo questionario per identificare i discomfort da lenti a contatto (CLD, Contact Lens Disease) un questionario di 9 voci, attraverso l’identificazione del CLDI (Contact Lens Discomfort Index).

L'intervallo del punteggio CLDI è 0 - 18, il punteggio limite per l'identificazione del CLD è equivalente a 8.

Sintomi correlati all'utilizzo delle lenti a contatto, come il forte disagio, secchezza, sensazione di corpo estraneo e/o lacrimazione eccessiva o visione sfocata, sono un problema molto diffuso che colpisce fino al 50% di portatori di CL.(1–3)

Il numero di portatori che abbandona annualmente l'uso delle lenti a contatto a causa del disagio associato ad occhio secco e disagio legato al porto delle lente stessa è stato stimato tra il 12% e il 51% degli utenti.(1,5)

Inoltre, il drop out è stato riconosciuto come una condizione complessa causata da diversi fattori, alcuni correlati alla lente a contatto stessa, come materiale(9,10) o design,(9,11) mentre altri sono correlati all'ambiente esterno, come l'umidità o qualità dell'aria.(12) Il tutto riassunto nella figura 1.


Il CLDI a nove voci è stato progettato per ottenere informazioni sui diversi sintomi, sulle attività, sulle abitudini di porto, sui fattori ambientali scatenanti e sul disagio con lenti a contatto. Include inoltre una voce relativa alla soddisfazione dei soggetti con le loro lenti a contatto in uso, questo studio fornisce uno strumento ben strutturato in grado di identificare CLD (Contact Lens Disease). Il CLDI è un valido strumento progettato per essere completato facilmente e rapidamente dai portatori di CL morbide.

ll CLDI è uno strumento ben strutturato, con proprietà psicometriche accettabili, che lo rendono uno strumento valido e affidabile per misurare i sintomi correlati all’uso di lenti a contatto.

Per le informazioni relative alla validazione del questionario si rimanda all’articolo originale (Design of a questionnaire for detecting contact lens discomfort: the Contact Lens Discomfort Index).


Veniamo ora alla descrizione del questionario vero e proprio. (Documento 1)

Come detto ampiamente il questionario è composto da 9 quesiti a scelta multipla. Ad ogni quesito verrà attribuito un punteggio in base alle risposte registrate. In particolare ad ogni risposta è associato un punteggio (il soggetto non sarà a conoscenza del valore delle singole risposte) che sarà conosciuto solamente dall’esaminatore, il quale sarà incaricato di sommare tutti i punteggi. Il punteggio sarà compreso tra 0 - 18.

Vediamo ora come interpretare il punteggio totale. (Fig.2)


Se il punteggio è ≤ 5, il soggetto risulta asintomatico.

Se il punteggio è ≥ 11, il soggetto risulta sintomatico.


Un altro grande vantaggio di questo modello risiede nella capacità di valutare in maniera approfondita anche quei soggetti che risultano essere ‘borderline’, sia con la condizione sintomatica che con la condizione asintomatica.

Ovvero tutti quei soggetti il cui CLDI risulta 6 ≤ Punteggio ≥ 10.

Per questo motivo nel momento in cui il CLDI dovesse risultare, 6 ≤ Punteggio ≥ 10, si procederà come segue:


  • Conteggio della sottoscala (domande evidenziate in grigio).

  • Se la somma di questo punteggio di sottoscala è ≤ 2 punti, il numero di elementi di questa sottoscala con valore 0 viene sottratto dal punteggio totale per ottenere il CLDI finale.

  • Se la somma di questo punteggio della sottoscala è > 2 punti, il punteggio della sottoscala viene sommato al punteggio totale per ottenere il punteggio CLDI finale.


Possiamo dire quindi che il valore discriminante per l’individuazione di un soggetto sintomatico o meno è CLDI = 8.

Ricordiamo inoltre che l’identificazione di un soggetto sintomatico può essere utilizzato, da parte del professionista contattologo, per indagare un condizione di discomfort legato alla lente a contatto morbida in uso.

Il modello riportato sopra (Fig.2) è una traduzione inglese del modello originale spagnolo. Il team del BOOM propone una sua traduzione italiana quanto più letterale, per poterne permettere un più semplice utilizzo nella pratica clinica di tutti i giorni. (Documento 1)

Nello studio di C.A. Arroyo et al., è stato fatto un confronto tra il CLDI e il CLDEQ-8 (questionario soggettivo per l’identificazione dell’occhio secco). Lo studio ha mostrato che il 70,7% dei partecipanti è stato classificato allo stesso modo da entrambi i questionari.



Figura 1

Figura 2

Bibliografia:

    1. C.A. Arroyo et al., Design of a questionnaire for detecting contact lens discomfort: the Contact Lens Discomfort Index (2021)


    1. Richdale K, Sinnott LT, Skadahl E, et al. Frequency of and factors associated with contact lens dissatisfaction and discontinuation. Cornea; 26:168–174 (2007)


    1. Dumbleton K, Caffery B, Dogru M, et al. The TFOS international workshop on contact lens discomfort: report of the subcommittee on epidemiology. Invest Ophthalmol Vis Sci.;54:TFOS20–36. (2013)


    1. Dumbleton K, Woods CA, Jones LW, et al. The impact of contemporary contact lenses on contact lens discontinuation. Eye Contact Lens.;39:93–99. ( 2013)


    1. Begley CG, Caffery B, Nichols KK, et al. Responses of contact lens wearers to a dry eye survey. Optom Vis Sci.;77:40–46. (2000)


    1. Cho P, Boost M V. Daily disposable lenses: the better alternative. Contact Lens Anterior Eye.;36:4–12. (2013)


    1. Bruinsma GM, Van Der Mei HC, Busscher HJ. Bacterial adhesion to surface hydrophilic and hydrophobic contact lenses. Biomaterials.;22:3217–3224. (2001)


    1. Nilsson SE. Ten years of disposable contact lenses–a review of benefits and risks. Cont Lens Anterior Eye.;20:119–128. (1997)


    1. Martín-Montañez V, López-Miguel A, Arroyo C, et al. Influence of environmental factors in the in vitro dehydration of hydrogel and silicone hydrogel contact lenses. J Biomed Mater Res B Appl Biomater.;102:764–771. (2014)


    1. J.J. Nichols et al., Investigative Ophthalmology & Visual Science, The TFOS International Workshop on Contact Lens Discomfort: Executive Summary (2013)





A cura di Rossotto Marco