refrazione

Neuro-optometria

A cura di Rossotto Marco

Tempo di lettura: 3,5 min

Nel numero di questo mese il BOOM cerca di far luce su una “recente” branca dell’optometria, la Neuro-Optometria.

La Neuro-Optometria si occupa principalmente della valutazione e della gestione della popolazione di persone con lesioni cerebrali (ad esempio, commozione cerebrale e incidenti cerebrovascolari).

Una delle migliori interpretazioni di questa nuova disciplina viene fornita dal College of Optometrists in Vision Development (COVD, fondato nel 1971): "La neuro-optometria rappresenta un'area specializzata dell’optometria, che affronta aspetti oculomotori, accomodativi, visuomotori, binoculari, vestibolari, elaborazione delle informazioni percettive/visive e specifici disturbi oculari/neurologici della popolazione con lesioni cerebrali acquisite.

Include "modalità optometriche standard, come compensazione con lenti correttive, prismi, tinte e rivestimenti superficiali delle lenti oftalmiche, e terapia optometrica della visione".

Nasce spontanea la domanda sui natali di questa nuova branca dell’optometria. Ma ad un quesito così ampio, raramente c'è una sola risposta, come la storia in genere rivela, diverse strade indipendenti che si sviluppano in un periodo di tempo simile, poi si sovrappongono, convergono e improvvisamente emerge un nuovo campo.

La 'pietra miliare' per gli autori contemporanei è stato un articolo dal laboratorio Stark a Berkeley (KJC): "Neuro-optometria: An Evolving specialty Clinic" pubblicato nel 1977, in cui gli autori hanno ritenuto che fosse "una specialità clinica optometrica incentrata sulle disfunzioni neurologiche del sistema visivo", una descrizione ampia al tempo, che includeva i movimenti oculari, l'accomodazione e l’apertura pupillare utilizzando protocolli e strumentazione oggettivi messi in relazione ai risultati clinici.

Larry Stark era un neurologo certificato dal consiglio di amministrazione e ampiamente considerato il "padre della bioingegneria", un pensatore brillante e futuristico e un vero amico della professione optometrica.

Nel 1990, nacque l'Associazione Neuro-Optometric Rehabilitation (NORA; www.nora.cc) e rimane tuttora una forza educativa e politica. NORA offre conferenze, simposi, corsi e borse di studio formali nella zona negli Stati Uniti e a livello internazionale. Il suo intento è quello di integrare i vari aspetti clinici per migliorare la cura di questa vasta popolazione con disturbi neurologici e dello sviluppo, accompagnati da disturbi visivi problematici.

La neuro-optometria include una serie di approcci oggettivi come:

  • valutazione e documentazione del sistema oculomotore

  • lettura di lesioni cerebrali traumatiche lievi (mTBI) e ictus, sia prima che dopo la terapia della visione

  • valutazione della responsività corticale e dell'attenzione visiva utilizzando il potenziale visivo evocato (VEP) a seguito proprio di un intervento visivo.

Alcuni di questi problemi includono marcata sensibilità alla luce e al movimento visivo, disfunzioni di vergenza, problemi di lettura basati dell'apparato oculomotore, sfocatura, deficit di integrazione sensoriale multimodale e pianificazione ed esecuzione visuomotoria carente. La suddetta riabilitazione neuro-optometrica segue i principi scientificamente fondati della neuroplasticità, che incorpora i principi dell'apprendimento percettivo e motorio.

Indagini in corso utilizzando le tecniche di imaging per registrare i cambiamenti a livello corticale dopo la terapia della visione.

L'espansione della cura della visione si apre a diversi scenari. Alcuni di questi includono:


  • Sviluppo e uso di tinte cromatiche di precisione, filtri a spettro molto ristretto e software di dispositivi digitali cromatici personalizzati per il trattamento della condizione comune di fotosensibilità, nonché della più rara 'visual snow syndrome'.


  • Sviluppo e uso di occhiali prismatici variabili/regolabili per il monitoraggio quotidiano del paziente e del sollievo immediato. Inoltre, potrebbe essere incorporato un sistema di monitoraggio dei movimenti oculari semplice e compatto, basato su acquisizioni video, in grado di produrre un segnale tonale quando la fusione viene interrotta, fornendo così uno spunto uditivo per recuperare la binocularità.


  • Sviluppo e uso di costrutti di realtà virtuale/aumentata per valutare e trattare le disfunzioni percettive comuni riscontrate in questi pazienti. Alcuni deficit includono anormale localizzazione egocentrica (cioè, il senso di 'straight-ahead'), anormale sensibilità visiva al movimento verticale.


  • Sviluppo e uso della posturografia dinamica [13] e dell'analisi dinamica dell'andatura [14] per valutare l'equilibrio di base e la deambulazione, rispettivamente, per verificare l'effetto di un intervento terapeutico (ad esempio, terapia della vista, ‘yoked prism’) e per monitorare un qualsiasi recupero naturale e/o regressione nel tempo.


  • Si potrebbero anche impiegare informazioni di feedback visivo e/o uditivo per valutare e addestrare la velocità e la precisione delle attività visuomotorie, come afferrare un piccolo oggetto. Ad esempio, si potrebbe utilizzare un dispositivo elettronico di tracciamento del labirinto. Qui, il paziente controlla manualmente una penna 'elettronica' per tracciare, all'interno di un labirinto complicato, il percorso più rapido e con maggior precisione possibile. Ogni volta che la penna devia dal percorso, viene generato un tono. Questi errori accumulati vengono contati automaticamente, così come il tempo per il completamento.


Questi suggerimenti rappresentano solo una manciata di possibili direzioni future. Tuttavia, con una visione più espansiva e futuristica della gamma di possibilità, in un modello concettuale di visione in evoluzione e globale, è probabile che le nostre capacità e prestazioni possano essere accelerate per raggiungere livelli ancora più elevati di gratificazione del paziente e di successo professionale.


Bibliografia


  • Ciuffreda KJ, Ludlam DP, Tannen B. Neuro-optometry: an evolving specialty clinic…40 years later: a perspective. Vis. Dev. Rehab. 3(2), 72–74 (2017)


  • Kenneth J Ciuffreda 1, Barry Tannen 1. Future directions in neuro-optometry. (2020)


  • Stark L, Bahill AT, Ciuffreda KJ, Kenyon RV, Phillips S. Neuro-optometry: an evolving specialty clinic. Am. J. Optom. Physiol. Opt. 54(2), 85–96 (1977).



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