Le donne nell'optometria

Per la giornata dell’8 Marzo il team del BOOM propone una traduzione dell’articolo ‘A Look Back: Celebrating Women in Optometry’ riportato dal WO (Women in Optometry)


Marzo è il ‘National Women’s History Month’. Questa ricorrenza iniziò negli anni '70 in California come ‘National Women's History Week’, un modo per aumentare la consapevolezza verso tutti i contributi storici che le donne hanno reso al Paese. Nel 1980, il presidente Jimmy Carter, una volta formalizzata la ‘National Women's History Week’, trasmise questo messaggio al paese:

“Dai primi coloni che arrivarono sulle nostre coste, dalla prima famiglia di indiani d'America che ha stretto amicizia con loro, uomini e donne hanno lavorato insieme per costruire questa Nazione. Troppo spesso le donne non venivano apprezzate e a volte i loro contributi inosservati. Ma i risultati, la leadership, il coraggio, la forza e l'amore delle donne che hanno costruito l'America erano vitali tanto quanto quella degli uomini di cui conosciamo bene i nomi.”

Nel 1987, con la proclamazione del Congresso, l'osservanza di una settimana è stata estesa a un mese intero.


Intorno al 1899, Gertrude Stanton fu la prima donna optometrista autorizzata. Fu presto seguita da Millie Armstrong. Nel 1912 c'erano 500 optometriste.

Nel 1898, furono due le donne tra i membri fondatori dell’American Association of Opticians, che in seguito divenne American Optometric Association.

Tuttavia, nel 1968, erano solo 368 le optometriste negli Stati Uniti, che all'epoca rappresentavano il 2,1% degli optometristi attivi nel paese.

Nel 1969 solo 73 donne, il 2,9% degli iscritti, erano studentesse di optometria. Gli anni '70 videro un aumento delle iscrizioni femminili, fino a raggiungere il 19% del 1979.

Nonostante questa incoraggiante tendenza, negli anni '70 le donne rappresentavano una percentuale molto bassa degli optometristi praticanti.


Le donne dovettero affrontare molte difficoltà, per far carriera nell'optometria. Ciò era dovuto alla pressione sociale che subivano per il fatto di voler intraprendere una carriera tradizionalmente slegata dal mondo femminile, che si accostava all’epoca meglio ad altri profili, come quello dell’infermiera, dell’insegnante o della segretaria.

Uno studio condotto dal Dipartimento della Salute, dell'Istruzione e del Welfare (come era noto all'epoca) ha identificato tra i principali ostacoli alla professione le opinioni stereotipate, le esperienze discriminatorie, i problemi di mantenimento della famiglia, le discriminazione nelle attività di collocamento dopo la laurea, etc.

I cambiamenti politici nel Paese, come ad esempio il passaggio del Titolo IX e i nuovi disegni di legge che non permettevano più agli studenti a tempo pieno di evitare il servizio militare, sembravano lasciare più spazio alle donne affinché potessero intraprendere la professione.

Inoltre, in generale molte più donne frequentavano il college negli anni '70.


La percentuale di donne iscritte alle scuole di optometria ha continuato a crescere negli anni '80, passando dal 19% nel 1980 al 44% nel 1989.

Tuttavia, in questo decennio le donne hanno finalmente raccolto i benefici del primo dissolversi degli stereotipi di genere sulle carriere che avrebbero dovuto perseguire.

Per quanto riguarda l'iscrizione alle scuole di optometria, il 1992-93 è stato un anno accademico fondamentale. Le donne divennero la maggioranza rispetto agli studenti iscritti. In questo senso abbiamo una crescita continua, dal 54% nel 1999-2000, al 64% nel 2009-2010 e al 68% nel 2017-2018.

In ambito accademico le donne nell’anno 2017-2018 hanno ricoperto la maggior parte degli incarichi clinici e didattici a livello di associato, assistente e formatore.


Per il grado di professore, le donne rappresentavano il 29% della facoltà didattica e il 47% della facoltà clinica.

Nel 2018, il 38% dei docenti di ruolo erano donne.

In fatto di leadership, il 43% degli amministratori accademici sono donne ed il 21,4% dei membri del Consiglio Di Amministrazione e del Comitato Esecutivo (composti entrambi da presidi e presidenti) dell'Association of Schools and College of Optometry (ASCO) sono donne.


Sempre più donne oggi sono anche membri di organizzazioni professionali optometriche. Il rapporto annuale 2018 dell'American Academy of Optometry (AAO) ha rilevato che circa il 40% dei borsisti e circa il 63% dei candidati alla borsa di studio sono donne. I modelli di ruolo sono spesso fondamentali per le donne che aspirano a ruoli di leadership e ce ne sono sempre di più. La dott.ssa Joan Exford è divenuta la prima presidente donna dell'AAO nel 1993, seguita dalla dott.ssa Karla Zadnik nel 2011 e dalla dott.ssa Barbara Caffrey nel 2018. La dott.ssa Dori Carlson è stata la prima donna presidente dell'American Optometric Association nel 2011 e la dott.ssa Andrea Thau è stata eletta alla carica nel 2016.

La dott.ssa Jennifer Smythe Coyle è diventata la prima donna presidente di ASCO nel 2013 e la dott.ssa Elizabeth Hoppe è diventata la prima editrice donna della rivista ASCO Optometric Education nel 2005.

Tra le principali figure di rilievo del mondo optometrico femminile troviamo Pauline Cho, docente dell' "Hong Kong Polytechnic University" (PolyU) che è stata nominata come ‘Most Impactful Author of Orthokeratology’ in base al numero totale di citazioni e pubblicazioni (dal 1962 al 2020) nel giornale ‘Contact Lens & Anterior Eye’. Peggy Cheung, una ex dottoranda del team della professoressa Cho si è classificata terza a livello mondiale, in termini di numero di citazioni e pubblicazioni relative all'ortocheratologia.

Anche in altre professioni sanitarie si sono apprezzate simili tendenze.

Nel 1971, il 9,2% dei laureati in medicina erano donne.

La percentuale è salita al 23% nel 1979, al 33% nel 1989 ed al 48% nel 2010.

Nel 2017 il numero delle donne iscritte alla facoltà di medicina superarò quello degli iscritti di sesso maschile.

Nella medicina accademica il 25% dei professori, il 37% dei professori associati, il 46% degli assistenti e il 58% degli istruttori sono donne.


Negli ultimi 50 anni, le donne in optometria hanno fatto passi da gigante considerando che negli anni '60, '70 e '80 avevano pochi modelli e molte difficoltà da superare. Le prime Optometriste avanzarono in un territorio inesplorato.

Dovremmo celebrare questi risultati, senza perdere di vista le disparità ancora presenti e le nuove sfide.