refrazione

RAPPORTO LUNGHEZZA ASSIALE/CURVATURA CORNEALE COME STRUMENTO PER MONITORARE L'EVOLUZIONE E L'INSORGENZA DELLA MIOPIA

A cura di Rossotto Marco

Tempo di lettura: 4 min

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Il Myopia Profile (risorsa informativa di riferimento, a livello internazionale, sulla gestione clinica della miopia per professionisti della visione) ha stilato diversi rapporti sulla gestione della miopia e sulla valutazione della progressione miopica. Tra questi troviamo valutazione e lettura di diversi grafici volti alla gestione e all’intervento preventivo per minimizzare l’incremento miopico. 

Nell’articolo di oggi ci soffermeremo sul rapporto curvatura corneale/lunghezza assiale come metodo predittivo e di monitorizzazione della miopia. Altre valutazioni, invece, si soffermano sull’analisi di grafici di percentile prodotti da alcuni strumenti come il Myopia Master della Oculus e valutazione attraverso il metodo GRAS sempre del medesimo strumento, che saranno argomento di prossimi approfondimenti del BOOM Blog. 

Come ormai evidente da numerosi articoli scientifici la valutazione della lunghezza assiale (AL) nella gestione, valutazione e predizione della miopia è uno degli aspetti più importanti da valutare. Ovvio è a questo proposito che sia necessario, non obbligatorio, avere la possibilità di rilevare soggettivamente la lunghezza assiale del nostro soggetto esaminato. A questo proposito esistono numerosi strumenti in grado di realizzare questo tipo di misurazione per questo motivo non ci addentreremo nella descrizione di un prodotto in particolare ma sulla valutazione dei risultati che possiamo ottenere. 

Come anticipato, il seguente articolo prende ispirazione da "Predicting Future Myopia From Axial Length” di C. Haines pubblicato proprio su Myopia Profile.

Uno studio condotto a Singapore redatto in un articolo del 2019, su 1302 bambini ha rivelato una tendenza nella comparsa della miopia con una lunghezza assiale pari a 24,08 ± 0,67 mm nei ragazzi e 23,69 ±  0,69 mm nelle ragazze. Questi valori coincidono con un valore di cut-off, per valore di insorgenza di miopia, simile al cut-off refrattivo di meno di +0.75 D di ipermetropia all’età di 6-7 anni.

In fase di crescita il valore di AL varia, aumentando ed andando a variare di conseguenza anche l’errore refrattivo. La CLEERE (Collaborative Longitudinal Evaluation of Ethnicity and Refractive Error) ha raccolto dati su bambini di diverse etnie per 11 anni ed ha riscontrato che i bambini che rimanevano emmetropi avevano una crescita di lunghezza assiale pari a 0,1 mm all’anno. 

Apriamo  una piccola parentesi sui valori attesi di crescita della AL in funzione del tipo di compensazione/correzione oftalmica o LAC. 

In un altro articolo sempre pubblicato su Myopia Profile “Gauging Success In Myopia Management”  di K. Gifford, vengono sintetizzati i valori di lunghezza assiale attesi in funzione dell’età e del tipo di ausilio oftalmico o LAC che vengono utilizzati. (Fig.1)

Prima di tutto, come possiamo vedere dall’immagine, collegando il discorso alla ricerca del CLEERE un aumento di 0,1 mm equivale circa a 0.25 D. Guardando il grafico a sinistra dell’immagine dividiamo il soggetto esaminato in tre fasce di età: rosso/rosa età < 9 anni, azzurro/verde acqua età compresa 9-11 anni e blu età compresa 12-16 anni. Le percentuali espresse in verticale a lato del grafico indicano la percentuale di successo del trattamento indicato. Ancora una volta è messo in evidenza come il trattamento Ortocheratologico e l’Atropina, o ancora meglio la combinazione di entrambe, sia il trattamento con il più alto livello di successo andando a ridurre della metà il rischio rispetto alla correzione oftalmica monofocale.  

Torniamo alla valutazione del rapporto AL/CR. Lo studio CLEERE sopra citato ha messo in evidenza un ulteriore aspetto molto interessante ovvero che l'aumento dell’AL era molto più repentino nell’anno precedente all’insorgenza della miopia per poi decrescere l’anno dopo. Nello specifico una crescita media di 0,33 mm nell’anno precedente (per i futuri miopi) e la crescita rallenta a 0,20-0,27 mm nell’anno dopo l'insorgenza.  Le tabelle di crescita della lunghezza assiale mettono in confronto la lunghezza assiale del soggetto giovane in relazione alla lunghezza media dei pari età ed etnia, è per questo motivo molto importante prendere la tabella di riferimento corretta in base appunto all’etnia e all’età del soggetto esaminato. Le tabella espressa in percentile è di facile lettura da parte del genitore che è abituato alla lettura delle tabelle analoghe relative all’altezza del bambino in via di sviluppo. Ad esempio un percentile superiore al 50%, indica un rischio crescente di sviluppare miopia. Il rapporto tra AL e CR (curvatura corneale) sembra essere un valore predittivo molto più attendibile della valutazione della sola lunghezza assiale. Il rapporto tra queste due misure, entrambi in mm, è una grandezza di tipo adimensionale. Un valore di AL tanto maggiore della curvatura corneale indicherà generalmente un rischio maggiore di insorgenza della miopia. Studi condotti su scolari asiatici ed europei (Tideman J. eta al and He X. et al.) hanno dimostrato che rapporti AL/CR superiori a 3 sono altamente predittivi di insorgenza della miopia.

Naturalmente la valutazione di questo rapporto viene svolta da alcuni biometri in maniera automatica, ma risulta altrettanto efficace il rapporto matematico frutto della combinazione di un semplice topografo/cheratometro e la lunghezza assiale di un biometro che non fornisce la misurazione corneale. Osserviamo la figura (Fig.2) relativa ai percentili del rapporto AL/CR.

Nella parte sinistra della figura troviamo i valori per il sesso maschile e a destra quelli per il sesso femminile. Facciamo qualche esempio: un bambino di 6 anni con un rapporto AL/CR di 2.8 ricadrà nel 25 percentile, un bambino della stessa età ma con rapporto AL/CR pari a 3 (valore indicato dagli studi di Tideman e He) ricadrà nel 90 percentile. Una differenza minima di soli 0.2 di rapporto AL/CR ma che va a delineare un rischio decisamente diverso di incremento e insorgenza della miopia. 

Questa valutazione in combinazione con la valutazione del rischio refrattivo facilmente rilevabile del soggetto (Tab. 1, frutto dei dati raccolti da CLEERE) danno all’Ottico Optometrista gli strumenti per intervenire tempestivamente sulla prevenzione, valutazione e compensazione della miopia.

Figura 1

Figura 2

Tabella 1

Bibliografia

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