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Predicting myopia

A cura di Osenga Francesca

Tempo di lettura: 3,5 min

Il motivo per cui la miopia insorge, raggiungendo numeri epidemici, e quale sia la sua causa sono fra gli argomenti più studiati negli ultimi anni, un vero e proprio puzzle per i ricercatori.

Oggi si stima ci siano 2 miliardi di miopi al mondo, ma le previsioni stimano che arriverà a diventare 5 miliardi di persone verso il 2050, di cui il 10% alte miopie.

Per parlare di miopia è necessario riferirsi all’ emmetropizzazione: il meccanismo di controllo che regola la refrazione dell’occhio umano per raggiungere un’acuità visiva ottimale negli anni, qual ora ci fosse un’interferenza in questo processo, l’ametropia, più comunemente miopia, sfocia. Alla base dell’emmetropizzazione troviamo l’omeostasi: il meccanismo che porta all’equilibrio di variabili non in equilibrio.


Ma da quando possiamo iniziare ad occuparcene?

Il processo di emmetropizzazione, se inalterato, avviene dai 6 ai 12 anni del bambino, in parallelo alla crescita della lunghezza assiale. Ogni errore refrattivo presente a questa e dopo questa età è da considerarsi come un fallimento del processo di emmetropizzazione. Proprio la fascia di età dai 6 ai 12 è quella su cui dobbiamo prestare attenzione, poiché nei bambini che diventeranno miopi questo processo avviene in modo accelerato. Il risultato è che la refrazione in ciclopegia darà valori di ipermetropia fisiologica più bassi del normale, ad esempio un bambino con un’ipermetropia di +0,50 D a 7 anni avrà alte probabilità di sviluppare un difetto miopico.


Proprio sulla base del meccanismo dell’omeostasi Gaya & Medina hanno formulato la “Feedback Theory”, la quale spiegherebbe l’equazione per calcolare la refrazione del paziente, mettendo in relazione la refrazione naturale del soggetto con la richiesta da vicino.

dr (t) / dt = [R + gn –r(t)/k]

La Feedback Theory sostiene che un miope che inizia a portare una correzione oftalmica andrà incontro a una progressione incontrollata. Lo stesso succederebbe a un non-miope che utilizza in modo prolungato la visione da vicino, poiché essa equivale all’utilizzo di lenti negative. L’attività da vicino, incluso l’utilizzo di display elettronici, avrebbe aumentato in modo significativo la prevalenza della miopia. Questo si spiega ponendo l’attenzione sulle dimensioni dei dispositivi: ad esempio uno schermo di uno smartphone di circa 500 ppi (pixel per inch) richiede una distanza di lettura a 33cm, oppure uno schermo di 800ppi ne richiede una di 20cm, calcolando in base alla risoluzione angolare di ciascun occhio. Queste ridotte distanze di visione equivalgono a lenti di -3 o -5 diottrie, le quali, secondo la Feedback Theory, provocherebbero miopia.

Quanto è importante nel nostro contesto studiare gli effetti del lavoro a distanza ravvicinata?

Da tempo siamo stati costretti dalla digitalizzazione a cambiare il nostro stile di vita, i lavori sono diventati più sedentari e con un uso prolungato della visione da vicino anche con caratteri di piccole dimensioni. Negli ultimi anni ne hanno risentito anche i bambini a causa del Covid-19, costretti dalla didattica a distanza all’uso di pc e altri dispositivi digitali, fattori che avrebbero accelerato il processo di progressione della miopia.


Proprio per valutarne gli effetti in Lhasa, Tibet, hanno osservato una corte di 1819 bambini in età scolare di 8 anni con uno storico di valutazioni refrattive e storia oculare. Il campione prevedeva soggetti emmetropi, miopi e ipermetropi, di entrambi i sessi. Prima della pandemia (Ottobre 2019) l’equivalente sferico risultò di +1,07 ± 0,92 D, dopo la quarantena (Novembre 2020), lo stesso scese a +0,59 ± 1,08 D , da cui risulta un aumento del 7% dei casi di miopia. Un secondo follow up è stato poi valutato un anno dopo il primo (Luglio 2021) , in cui l’equivalente sferico scese nuovamente, arrivando a +0,19 ± 1,28 D con un aumento dei casi di miopia del 10%.

Interessante è anche il fatto che nello stesso studio sia stato rilevato come i bambini che frequentano le zone suburbane abbiano una minore influenza miopica rispetto ai bambini nelle zone urbane. Da tempo ormai è noto come l’influenza dell’ambiente sia importante e quanto sia necessario trascorrere maggior tempo all’aria aperta per la ricezione della dopamina.

Bisogna prestare molta attenzione all’insorgenza della miopia per fare in modo che questa non diventi alta miopia, oltre le -5 D si stima una lunghezza assiale uguale o maggiore a 26 mm. Ciò aumenterebbe significativamente il rischio di patologie oculari come cataratta, glaucoma, distacco di retina e degenerazione maculare miopica, tutte cause di perdita della visione. In alcuni paesi con alte percentuali di miopi, la degenerazione maculare miopica è stato scoperto essere la maggior causa di cecità, ad esempio in Giappone avrebbe causato il 12,2% di perdita della visione, circa 200 mila persone.

Bibliografia

  • Francisco Gayab , Antonio Medinaa, The equations of ametropia: Predicting myopia

  • Yao Yaoa Jing Fua Jiawen Liub Lei Lia Weiwei Chena Zhaojun Menga Wei Daia, Distribution, Progression, and Associated Factors of Refractive Status of Children in Lhasa, Tibet, after COVID-19 Quarantine

  • Brien A. Holden, PhD, DSc,1,2 Timothy R. Fricke, MSc,1 David A. Wilson, PhD,1,2,3 Monica Jong, PhD,1 Kovin S. Naidoo, PhD,1,2,3 Padmaja Sankaridurg, PhD,1,2 Tien Y. Wong, MD,4 Thomas J. Naduvilath, PhD,1 Serge Resnikoff, MD1,2, Global Prevalence of Myopia and High Myopia and Temporal Trends from 2000 through 2050

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