ottica

Filtro UV e controllo della progressione miopica

A cura di Corradi Carlo

Tempo di lettura: 6 min

Introduzione


E’ stato condotto uno studio da Tori et. al (2017), nel quale sono riusciti a correlare l’assorbimento della luce viola (VL) con il rallentamento della progressione miopica.

Come ben sappiamo, il tempo trascorso all’aperto è uno dei principali fattori preventivi allo sviluppo della progressione miopica. Tuttavia, il meccanismo di protezione della luce esterna non è ancora del tutto chiaro.

Secondo il vocabolario internazionale della Commission Internationale del'Eclairage (CIE) (CIE, 2006), il limite inferiore della luce visibile è definito tra 360 e 400 nm che si sovrappone all'estremità superiore della regione ultravioletta (UV) A. Questa gamma, infatti, è visibile come luce viola, ma è riconosciuta anche come UV. Esistono molti prodotti per la protezione dai raggi UV come occhiali, lenti a contatto ecc. che si estendono oltre 360 nm fino alla gamma 400 nm.

In altre parole, la luce viola è esclusa dalla nostra società a causa della politica di protezione UV, anche se la gamma di luce viola è luce visibile. Se vi fosse una lunghezza d'onda ambientale esterna importante per il controllo della miopia, dovremmo riconsiderare come gestire questa gamma di luce.

Per confermare questa ipotesi, nello studio sono stati condotti esperimenti in vivo, in vitro e studi clinici sull'uomo, scoprendo che la progressione miopica è stata soppressa dalla luce viola a 360-400 nm nei pulcini. Inoltre, negli studi clinici, è stato dimostrato che più luce viola viene trasmessa attraverso occhiali e LAC, più lenta sarà la progressione miopica. In altre parole lo studio propone che l'esposizione alla luce viola possa essere una strategia preventiva per il controllo della miopia.


Materiali, metodi e risultati


La miopia è stata indotta nei pulcini coprendo l'occhio destro con lenti di vetro o di plastica (-9 D) sei giorni dopo la schiusa. L'occhio sinistro scoperto serviva come controllo. La luce fluorescente, viola (VL), blu e la luce UV-B hanno illuminato per 7 giorni i pulcini in cicli di accensione e spegnimento di 12 ore. I pulcini venivano controllati due volte al giorno.

E’ stata condotta una refrazione oggettiva e una biometria per ogni occhio senza l’utilizzo di farmaci cicloplegici.

Sono stati comparati i cambiamenti in termini refrattivi, profondità della camera anteriore, spessore del cristallino, profondità della camera vitrea e la lunghezza assiale (AL) tra i gruppi di pulcini nelle varie condizioni di luce.

Gli occhi coperti dalle lenti con filtro VL hanno sviluppato una miopia di circa -15.18 D, mentre quelli con lenti senza filtro VL hanno sviluppato una miopia di solo -4,59 D (P = 0,005). È interessante notare che gli occhi di controllo senza esposizione a VL hanno sviluppato una miopia di circa -1,08 D, mentre quelli con esposizione a VL hanno sviluppato ipermetropia di +1,31 D (P<0,001). Questi risultati suggeriscono che VL è importante non solo per la prevenzione della progressione miopica ma anche per l'inizio stesso della miopia. I parametri delle dimensioni del bulbo oculare hanno mostrato che AL, la profondità della camera anteriore e la profondità della camera vitrea si sono allungate negli occhi coperti con filtro VL, rispetto a quello senza filtro. Invece non c'erano differenze nello spessore del cristallino. L'allungamento dell'AL e la profondità della camera vitrea sono stati osservati anche negli occhi di controllo esposti a VL. Durante un esperimento si è notato come gli occhiali con lenti in vetro ed una trasmittanza di b al 100% abbiano mostrato il massimo effetto protettivo per la progressione miopica. Quindi è stata regolata la trasmittanza di VL utilizzando occhiali con lenti in plastica traslucide con trasparenze variabili. L'AL dipendeva dalla percentuale di trasmissione di VL. Si è trovata una correlazione statisticamente significativa che mostra come maggiore sia la quantità di VL trasmessa, migliore sia il controllo della progressione miopica. Visti i risultati ottenuti, è stato condotto uno studio clinico sui bambini confrontando retrospettivamente l'allungamento assiale per 1 anno tra un gruppo con occhiali aventi filtro VL [VL (-)] e un’altro gruppo con lenti a contatto senza filtro VL [VL (+)].



Questa parte dello studio includeva 310 occhi (solo occhio destro) di 310 studenti giapponesi con miopia ≥ di 1,00 D, i quali sono stati seguiti per oltre 1 anno dopo aver indossato occhiali da vista VL (-) o Lac VL (+). Il Gruppo VL (-) comprendeva 211 occhi di 211 soggetti (10-15 anni con età media di 12,2 ± 1,7 anni), mentre il gruppo VL (+) comprendeva 99 occhi di 99 soggetti (10-15 anni con età media 13,9 ± 1,1 anni). La misura principale era la differenza nell'AL dopo 1 anno. I criteri di esclusione per entrambi i gruppi erano strabismo, ambliopia, uveite, cataratta, malattie corneali, glaucoma e malattie oculari o sistemiche attive.

Successivamente sono stati retrospettivamente confrontati l'AL per 1 anno tra un gruppo aventi lac parzialmente bloccanti comprendente 31 occhi di 31 soggetti (13-18 anni con età media di 14,7 ± 1,3 anni) e un gruppo aventi lac VL (+) composto da 116 occhi di 116 soggetti (13-18 anni con età media di 15,1 ±1,4 anni). I criteri di inclusione ed esclusione sono stati gli stessi dei gruppi sopracitati. E’ stato osservato che l'allungamento assiale in un 1 anno nei bambini miopi corretti con occhiali VL - era in media di 0,25 mm, mentre in quelli che indossano LAC VL + una media di 0,17 mm (P<0,001). Siccome è stato uno studio retrospettivo, vi erano differenze significative nell’età dei soggetti, nella refrazione oggettiva iniziale e nell’AL iniziale tra questi due gruppi. Poiché l'età, il sesso e la condizione miopica sono noti per essere correlati alla progressione stessa, è stata eseguita un'analisi per esaminare i fattori che influenzano l’allungamento assiale. Quest’analisi ha dimostrato che AL era significativamente associato all'età, al sesso e al tipo di lente (VL + o VL -); indicando che AL era maggiore tra i più giovani maschi che indossavano occhiali con filtro UV. Inoltre, l’AL nei bambini miopi corretti per un anno dai due tipi di lac è aumentata in media di 0,19 mm per quelli con LAC VL parzialmente bloccanti e in media di 0,14mm (P<0,05) per quelli con lac VL+. Non c'era alcuna differenza nel background dei soggetti tra cui età, la refrazione oggettiva, AL iniziale e il periodo di osservazione. I risultati hanno indicato che la mancata trasmissione della luce viola è un fattore determinante nella progressione miopica dei bambini.

Considerazioni finali

La luce UV con lunghezze d'onda corte come gli UVB sono un fattore di rischio per il cancro della pelle, lo pterigio e la cataratta (Yam e Kwok, 2014). Pertanto, nella vita di tutti i giorni tendiamo ad evitare la luce UV. Tuttavia, l'iperprotezione dalla luce UV ha anche escluso la lunghezza d'onda viola 360-400 nm nel nostro stile di vita, per esempio con lenti a contatto, oftalmiche ed intraoculari aventi filtri UV; nonché la mancanza di emissione di VL da sorgenti luminose come luci fluorescenti, incandescenti e LED. Sebbene siano necessarie ulteriori ricerche per fornire una prova definitiva degli effetti protettivi della luce viola contro la progressione della miopia, lo studio propone di riconsiderare il potenziale beneficio per la salute (principalmente oculare) tramite l’assorbimento della lunghezza d'onda viola. La luce con lunghezze d'onda UV inferiori a 360 nm non può penetrare nella cornea e nel cristallino. Pertanto, la luce viola, da 360 nm a 400 nm, è la luce idealmente migliore per il controllo della progressione miopica, non solo dal punto di vista dell'efficacia ma anche della sicurezza.

Una successiva meticolosa valutazione della sicurezza riguardante la luce viola è obbligatoria. Speriamo che scoperte come quelle riportate nello studio appena analizzato riescano ad invertire la tendenza pandemica della miopia già in atto in molte parti del mondo. Speriamo inoltre che studi come questi facciano riflettere su quanto il nostro stile di vita sempre più tendente all’indoor, debba essere meticolosamente bilanciato con le attività all’esterno soprattutto in giovane età, per poter contrastare come in questo caso inizio e sviluppo di futuri problemi in età adulta.

Bibliografia:

  • H.Torii, T.Kurihara et al., Violet Light Exposure Can Be a Preventive Strategy Against Myopia Progression, EBioMedicine (2016)

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