ottica

Affidabilità delle centrature prestampate

Perché non fare affidamento alla centratura proposta dalle case produttrici di lenti oftalmiche?

A cura di Corradi Carlo

Tempo di lettura: 4 min

In tutti i laboratori ottici arrivano spesso, tra le mani dei tecnici, lenti da sagomare aventi una centratura già indicata da una stampa (solitamente di colorazione gialla) realizzata dalle aziende oftalmiche, una comodità che molto spesso può indurre in errore.

Si è notato come ricostruendo la centratura con gli appositi regoli, partendo dalle microincisioni della lente, non sempre ci sia l’esatta corrispondenza tra la centratura reale e quella già indicata con la stampa.

Per questo articolo sono state contattate tre tra le aziende più quotate per conoscere i loro parametri di tolleranza nelle centrature di lenti progressive per discuterne l’efficacia e la funzionalità.

Nella seguente tabella sono riportate le tolleranze massime delle varie aziende per quanto riguarda il decentramento orizzontale, verticale ed infine la tolleranza in gradi per gli assi dei cilindri in base all’entità in diottrie del cilindro stesso (Tab.1).

Ad oggi non ci sono articoli che fanno luce sull’argomento, ma le cause dei mancati adattamenti alle lenti progressive si possono facilmente associare ai decentramenti delle lenti stesse.

Secondo uno studio (Beesley J et. al 2022) in cui sono stati studiati gli errori di rifrazione che hanno portato a dei mancati adattamenti, è risultato come il 39% fosse caratterizzato da sotto/sovracorrezioni, il 36% da cambiamenti per potere ed asse dei cilindri, il 13% da addizioni errate, il 7% da cambiamenti dell’anisometropia e il 5% dai prismi.

È specificato inoltre come nel 54% dei soggetti fosse presente una singola causa tra quelle citate, nel 41% due e nel 5% tre o più.

Infatti, entrando più nello specifico, è possibile correlare al 48% dei casi come una variazione del cilindro abbia contribuito alla non tolleranza della lente.

Non è facilmente calcolabile quanto da un decentramento verticale e/o orizzontale possa derivare una variazione sopracitata.

Tuttavia, è chiaro come una lente a focale variabile, soprattutto con poteri ed addizioni elevate, sia facilmente soggetta a problemi di adattamento.

Ad esempio, prendendo in considerazione le tolleranze dell’azienda B, si può notare una variazione totale massima di c.ca 1,41 mm per occhio e quindi 2,8 mm c.ca considerando la binocularità.

Questa variazione, che presa singolarmente potrebbe essere effettivamente tollerata, si basa sul presupposto che la refrazione di partenza sia corretta, la centratura sia impeccabile al decimo di millimetro ed i vari errori di taratura degli strumenti siano minimi ed irrilevanti. Se si ipotizza un caso limite in un centro ottico dove la centratura viene effettuata solo manualmente tramite pennarello, in cui l’interpupillometro non viene tarato da molto tempo e in cui si utilizza una lente progressiva di seconda fascia senza la possibilità d’inserimento di parametri individuali, è evidente come una maggiorazione di 1,41 mm d’errore possa originare dei sintomi da mancato adattamento.

Il decentramento della lente causa una variazione del potere della lente stessa (specialmente quello verticale), l’induzione di un potere prismatico ed una variazione del potere e dell’asse del cilindro (specialmente quello orizzontale).

La variazione di potere può aumentare una sovra o sottocorrezione già in essere o addirittura crearne una; inoltre può, se in maniera inversa tra i due occhi, provocare una differenza di anisometropia.

È doveroso specificare come il processo di stampa della centratura sia eseguito in modo automatico, con un robot che individua le microincisioni ed applica la stampa sulla lente. Sarebbe interessante studiare come funziona il processo di taratura e la frequenza con la quale viene eseguita per poter comprendere come queste tolleranze indicate siano effettivamente rispettate e non superate.

È quindi fondamentale affidarsi alle microincisioni delle lenti per poter ricostruire la centratura prima del montaggio, senza sottovalutare gli errori che possono derivare da quella proposta dalle aziende.



Tab.1

Bibliografia:

  • Beesley J, Davey CJ, Elliott DB. What are the causes of non-tolerance to new spectacles and how can they be avoided? Ophthalmic Physiol Opt 2022;42:619–632.

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